La crisi politica del Paese non promette nulla di buono. Non a caso, il saldo fra partenze e ingressi è negativo da anni: nel 2011 in 50mila hanno lasciato il Belpaese. Il quadro politico uscito dalle elezioni per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica italiani appare a dir poco caotico. L'onda dello tsunami-Grillo ha abbattuto con più potenza di quanto ci si attendesse i vecchi equilibri, tanto che Palazzo Madama sembra un rompicapo senza uscita. Ma, al di là dei singoli risultati e di come la si pensi, l'ansia e la preoccupazione per l' ingovernabilità del Paese sta spingendo molti - fra il serio e il faceto, in particolare nelle dichiarazioni a caldo sui social network - a guardare oltre confine. Emigrare sì, ma dove? E soprattutto: con i pochi soldi che abbiamo in tasca, dove potremmo mai andare a sbattere la testa? Da uno studio effettuato noi della http://www.dreamholidays.it abbiamo individuato cinque mete dove vivere con non più di 350/400 euro al mese. Certo, sono tutte in Asia e America del Sud. Ma se l'idea è quella di fuggire dal cataclisma politico italiano, e avete qualcosa da parte per il biglietto aereo, la notizia non potrà che farvi piacere. Più lontano andiamo, meglio stiamo. Scoprite quale sono le mete visitando il nostro sito http://www.dreamholidays.it
Ciao! Io vivo negli Stati Uniti, e sto progettando di trasferirsi in Italia. Posso fare questo perché sono in pensione e non hanno bisogno di lavorare più. Suggerisco che si basa la decisione di lasciare l'Italia, sulla base di economia, non di politica. Ad esempio, molti paesi hanno gravi problemi politici, e qui in America il nostro governo è praticamente paralizzato per di lotte politiche. Il costo della vita sta raggiungendo livelli ingestibili, e sembra che ci sia poca possibilità di cambiamento. Per quanto riguarda gli altri paesi, ho esplorato diverse opzioni, l'ultimo dei quali l'Ecuador. Non riesco a pensare di qualsiasi paese che potrebbe aiutare qualcuno a vivere sugli importi di cui parli. Forse alcune parti dell'Africa, ma ne dubito. Si prega di riflettere attentamente su questo, ed esaminare attentamente le opzioni. Cordiali saluti, Andrea Manzini